
Reggio Calabria è, dopo Cuma, la più antica colonia greca in Italia meridionale, fu infatti fondata come colonia dai calcidesi nell'VIII secolo a.C. con il nome di Rhegion, su un insediamento risalente al III millennio a.C. denominato Pallanzio (Pallantiòn) precedentemente occupato da popolazioni autoctone quali gli Aschenazi, gli Ausoni e gli Enotri di Re Italo (dai quali la penisola ebbe le denominazioni di Enotria ed Italia).
Reggio fu una tra le più importanti città della Magna Grecia raggiungendo nel V secolo a.C. grande potenza politica-economica sotto il governo di Anassila ed esercitando per un certo periodo influenza anche sulla dirimpettaia città di Zancle (Messina), la polis raggiunse dunque grande pregio artistico-culturale grazie alla sua scuola filosofica pitagorica ed alle sue scuole di scultura e di poesia dalle quali scaturirono nomi come Pitagora da Reggio e Ibico; divenenne quindi alleata di Atene nella guerra archidamica e successivamente fu espugnata dai siracusani di Dionigi I nel 387 a.C.
Città autonoma nelle istituzioni governative, Rhegium fu importante alleata e socia navalis di Roma e successivamente in età imperiale divenne uno dei più importanti e floridi centri dell’Italia meridionale essendo tra l'altro sede del Governatore della regione di Lucania et Brutium. In epoca bizantina Reggio divenne infatti Metropoli dei possedimenti bizantini dell'Italia Meridionale, Capitale del Ducato di Calabria e perno del rito greco in Italia; conobbe dunque una notevole prosperità fino all’VIII secolo, quando assurse a sede episcopale.
Per cento anni Reggio fu materia del contendere tra arabi, normanni, saraceni e bizantini. Nel 1060 Roberto il Guiscardo e Ruggero d’Altavilla la sottrassero per sempre ai bizantini; gli elementi della cultura e della religiosità greca comunque sopravvissero fino al XVII secolo, anche se nel 1081 papa Gregorio VII aveva restituito il rito latino.
Nel 1282 durante i Vespri Siciliani Reggio si schierò al fianco di Messina, con la quale condivideva interessi commerciali e culturali appoggiando nella rivolta anti-angioina le forze aragonesi; comunque la città venne assegnata al Regno di Napoli nel XIV secolo ed ottenne nuovi poteri amministrativi di larga base comunale.
Nel 1783 fu gravemente danneggiata da un forte terremoto che coinvolse tutta l'aera dello Stretto. Napoleone la occupò nel 1806, destinandola a ducato e a quartier generale. Reggio liberale ebbe quindi un notevolissimo ruolo nei moti risorgimentali ed entrò a far parte del Regno d'Italia, dopo la conquista di Garibaldi nel 1860.
Nel 1908 Reggio insieme a Messina subì le distruzioni del terribile terremoto del 1908. Ricostruita con canoni moderni la città dovette però subire la beffa della sua straordinaria posizione nel Mediterraneo, anche di interesse militare, che ne fece l'obiettivo di bombardamenti da parte delle truppe dell'8° armata britannica nel 1943.
Nel corso del XX secolo dopo la seconda guerra mondiale la città crebbe notevolmente. Nei primi anni '70 fu protagonista di grandi sconvolgimenti di carattere amministrativo, a causa dei violenti disordini di piazza tesi alla rivendicazione del capoluogo regionale, delegato verso Catanzaro per effetto del nuovo statuto ordinario regionale. La soluzione fu risolta con un compromesso tra livello amministrativo, affidato a Catanzaro (con la sede della Giunta e della Presidenza), e quello economico politico (Consiglio Regionale), posto a Reggio. Le conseguenze dei moti di Reggio portarono però la città ad un ventennio buio che favorì il dilagare della criminalità organizzata e del degrado urbano; ma negli ultimi decenni, in un periodo denominato la "Primavera di Reggio", grazie ad una serie di fortunate amministrazioni la città si è notevolmente ripresa.
A tutt'oggi Reggio è infatti la più popolosa città della Calabria ed è attraversata da uno spirito di riconquista dell'appetibilità economica, culturale e turistica mediante un programma teso alla valorizzazione dei suoi innumerevoli tesori artistici e naturalistici.